C’è chi sostiene che non sia possibile apprendere come diventare un poeta, e chi invece sostiene che basterebbe fondere un livello culturale di partenza medio-alto con un tocco di creatività, di musicalità, di originalità e profondità di pensiero. La maggior parte delle persone è convinta che quella di fare il poeta è una vocazione, e come tale non prevede nessun apprendistato particolare, eccetto ovviamente una ripassata agli schemi metrici basilari e più frequentemente utilizzati per il componimento in versi.

La poesia è dentro di noi, sta a noi capire quale sia il giusto modo per esprimerla, e questo è chiaramente soggettivo; certo si possono accettare alcuni consigli utili per far si che il processo sia meno complicato, questo si. Ascoltare e leggere molto, magari sottolineando le espressioni e le terminologie che più ci colpiscono e che sicuramente vorremmo utilizzare quando scriveremo qualcosa, studiare magari le mimiche e gli accenti usati da professionisti nel declamare, ma soprattutto scrivere, scrivere, scrivere.

Esprimere i propri sentimenti in modo naturale

Tutta l’arte in generale è fatta di modi diversi di esprimere quello che si ha dentro, di voler raccontare al mondo intero la tempesta di emozioni e sensazioni che si sta vivendo nel modo più naturale e fluido possibile; chiaramente, i musicisti lo faranno suonando o cantando, gli scrittori ed i romanzieri raccontando episodi reali o fantastici, gli scultori ed i pittori creando opere d’arte su marmo, legno e tela, ed i poeti componendo rime e versi

I versi, specie quando vengono declamati da un attore, o comunque da un professionista del mondo del teatro o della poesia stessa, hanno una potenza incredibile, e sono addirittura capaci di cambiare l’umore delle persone; questa è una dote che soltanto in pochi hanno la fortuna di possedere insita dentro di se fin dalla nascita, e che non sarà certamente paragonabile a chi invece apprende a comporre versi in modo schematico e teorico, magari seguendo un corso per poeti online.

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La padronanza della lingua alla base di tutto

A dire il vero ci sarebbe da fare una piccola ma importante considerazione su quella che è oggi la situazione culturale ed artistica nel nostro paese; sembra infatti che l’Italia possegga un triste primato a livello europeo, ovvero quello di essere un paese dove l’indice di analfabetismo è rimasto ancora abbastanza alto rispetto alle altre nazioni europee che contano. Ma come è possibile ciò, se siamo forse il paese con più storia e tradizioni culturali? Come si spiega questo improvviso regresso? Eppure avere la padronanza della propria lingua madre è fondamentale per poter scrivere o comporre versi, non è possibile farlo senza questo fondamentale presupposto.

Di noi dicono che siamo più un paese di poeti e scrittori che di lettori, e probabilmente questa è una triste verità, una verità che fa male. C’è però forse una spiegazione a tutto questo, o forse più di una; vuoi vedere che, un po’ dopo l’avvento di internet, un po’ per la fortissima crisi economica dalla quale non siamo capaci di uscire fuori, un po’ anche perché la disoccupazione è arrivata ai suoi massimi livelli storici, oggi scrivere è diventata una necessità e leggere invece un lusso per pochi?

Schemi e canoni metrici in poesia

Se ben ricordate, in età scolastica il nostro maestro pretendeva una recitazione a memoria delle poesie che ci assegnava da studiare, con tanto di inflessioni dialettali e mimica per leggerla ad alta voce a tutti i compagni di classe; personalmente non so quanto possa essere stato utile questo metodo, a prescindere dalle evidenti difficoltà che esso poteva creare a chi purtroppo aveva problemi di memorizzazione. In molti casi quella che era un’opera d’arte di livello mondiale si riduceva ad un semplice sfoggio delle proprie abilità mnemoniche, con l’unico obiettivo di prendere un bel voto.

La recitazione a memoria aveva comunque la sua utilità, e cioè quella di assimilare meglio tutti gli schemi metrici dei versi che si stavano declamando, ma a parte questo nulla di più; infatti, molta gente ha ammesso di essersi riavvicinata alla poesia soltanto in età adulta, ossia quando gli si è presentata davanti l’opportunità di leggere una certa opera con calma, senza nessun obbligo di doverlo fare, e senza per forza doversi attenere a particolari schemi o canoni imposti.

La poesia contemporanea

Rispetto alle prime poesie scritte ‘illo tempore’, riferendoci nello specifico all’epoca di Dante, Petrarca, Boccaccio e Manzoni, la letteratura e la poesia dei secoli XX e XXI mostrano vistosi cambiamenti nel loro modo di essere concepite e strutturate; in epoca moderna non troviamo più quella accanita ricerca della rima baciata con schema A-B-B-A, o di quella alternata con schema A-B-A-B, e non troviamo neppure componimenti lunghi più di una sola pagina.

Il modo di scrivere ha subito una vera e propria metamorfosi, ed oggi gli artisti si prendono delle ‘licenze poetiche’ che in altri tempi avrebbero forse fatto addirittura scalpore; la cosa più importante è trasmettere emozioni e buttare fuori i propri sentimenti senza per forza doverli ‘regolamentare’ o ‘schematizzare’. Abbiamo scelto come esempio di poesia moderna questi versi di Giuseppe Ungaretti (poeta ermetico), la poesia si chiama il Soldato: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. A voi le opportune riflessioni.