Ricardo Eliècer Neftalì Reyes Basoalto, in arte Pablo Neruda, è stato un importante politico, diplomatico, e poeta cileno del secolo XX, nonché uno dei personaggi più rappresentativi di tutta la letteratura e la poesia del Sud America. Premio Nobel per la letteratura nel 1971, Neruda è stato indubbiamente un uomo carismatico e molto influente per il Cile, avendo ricoperto incarichi politici e diplomatici per il suo paese ed essendosi candidato anche come Presidente nel 1970.

Nato a Parral, un piccolo comune cileno di circa 40.000 abitanti in provincia di Linares il 12 Luglio 1904, Neruda era figlio di un ferroviere e di una insegnante, Rosa Neftalì Basoalto Opazo, la cui vita fu purtroppo stroncata dalla tubercolosi quando lo scrittore aveva appena un anno di vita. Ben presto il giovane si mostrò estremamente incline a seguire l’indirizzo letterario e poetico, insomma adorava scrivere, e fu incoraggiato nei suoi primi progetti dalla poetessa Gabriela Mistral, premio Nobel per la letteratura nel 1945.

Cenni di biografia di Pablo Neruda

Sembra quasi una cosa inverosimile, ma se vi state chiedendo perché lo scrittore cileno decise di usare lo pseudonimo di Pablo Neruda, la risposta sta nel fatto che il padre era decisamente contrario al fatto che lui scrivesse, in quanto considerava questo tipo di arte ‘poco dignitosa e rispettabile. Malgrado ciò, alla tenera età di 13 anni, Neruda scrisse il suo primo vero articolo ufficiale sul giornale locale La Mañana, e nel 1920, già sedicenne, iniziò ad usare definitivamente lo pseudonimo di Pablo Neruda per tutte le sue pubblicazioni, un po’ per rendere omaggio a Jan Neruda, scrittore e giornalista ceco da lui molto apprezzato, un po’ per evitare che il furioso padre lo scoprisse.

Nel 1921 si trasferì a Santiago con l’intenzione di studiare la lingua francese per poi diventare insegnante di ruolo ed ottenere una cattedra fissa, idea ben presto abbandonata per amore della poesia; un paio d’anni più tardi (siamo nel 1923) viene pubblicata la sua prima raccolta in versi dal titolo Crepusculario, immediatamente seguita da Veinte poemas de amor y una canciòn desesperada, altra famosa raccolta di poesie d’amore molto apprezzata specialmente all’estero. Le due raccolte risultano essere ancora oggi tra le sue opere maggiormente gradite dal pubblico.

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Pablo Neruda politico e diplomatico

Nel 1927, a soli 23 anni, Neruda accettò alcuni incarichi politici e diplomatici che lo portarono prima nelle terre del Sud Est asiatico (fu Console in Birmania), e poi sull’isola di Giava, dove sposò la banchiera olandese Marietje Antonia Hagenaar Vogelzang, e fu proprio in questo periodo della sua vita che il giovane scrittore e diplomatico cileno compose un gran numero di poemi, per la maggior parte di carattere surrealistico.

Gli impegni politici e diplomatici aumentavano sempre più, e Neruda fu costretto a stabilirsi prima a Buenos Aires, poi a Barcellona, ed infine a Madrid, dove sostituì la sua amica e ispiratrice Gabriela Mistral nella carica di Console. Fu proprio nella capitale spagnola che conobbe e frequentò alcuni tra i più eminenti scrittori spagnoli tra cui Federico Garcia Lorca e Rafael Alberti, ma quello fu anche uno dei momenti più tristi della sua vita a causa della prematura morte della figlia, Marta Marina Trinidad, scomparsa a soli 9 anni per idroencefalite.

Neruda e il comunismo

In seguito alla prematura scomparsa della figlia, Neruda entrò in una profonda crisi depressiva che lo portò prima a rompere il suo matrimonio con la banchiera olandese, e poi a risposarsi, questa volta con una donna più anziana di lui di circa vent’anni, l’argentina Delia del Carril, ovvero colei che lo instradò verso profondi e radicali ideali marxisti. Neruda era già di per se totalmente contro il regime fascista di Francisco Franco e tutti i soprusi che esso perpetrava, ma fu poi la brutale uccisione del suo collega ed amico Federico Garcia Lorca ad opera delle truppe franchiste a renderlo un oppositore ancor più integralista nonchè nemico giurato.

Nel 1940 Neruda accettò l’incarico di Console anche a Città del Messico, e successivamente, ormai di ritorno in Cile, si fermò in Perù a visitare la città di Macchu Picchu, che fu la sua grande ispirazione per la composizione di Alturas de Macchu Picchu. Nel 1953 Pablo Neruda fu inoltre omaggiato con il ‘Premio Stalin per la pace’.

Ode al giorno felice, una delle sue poesie più belle

Ode al giorno felice non va vista semplicemente come una delle più belle poesie composte da Pablo Neruda, bensì come un vero e proprio inno alla vita e a tutte quelle fantastiche sensazioni ed emozioni che, grazie a momenti di felicità ed allegria, entrano decisamente nella nostra anima per marcarla a fondo.

Tratta dalla raccolta ’Poesie di una vita’, Ode al giorno felice esordisce con: “Questa volta lasciate che sia felice, non è successo nulla a nessuno, non sono da nessuna parte, succede solo che sono felice fino all’ultimo profondo angolino del cuore. Camminando, dormendo o scrivendo…che posso farci, sono felice”.

Non deve obbligatoriamente essere successo qualcosa di particolare o sono avvenuti cambiamenti positivi nella propria vita per essere felici, ognuno di noi può tranquillamente vivere la sua felicità in quanto semplicemente insita dentro di se, bisogna solo saperla apprezzare.