Categoria: Poesia Nazionale

La poesia comico-realistica

Oggi dedichiamo questo spazio ad un genere di poesia di cui forse si è parlato poco finora, ma che è certamente stato di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo di tutta la letteratura italiana e non solo: la poesia comico-realistica. Questo movimento poetico, spesso ostacolato dalle leggi dei vari governi e dai loro relativi divieti, tratta tematiche importanti come l’amore, la vita sociale, la salute, ma lo fa in chiave ironica, senza ricorrere a nessun canone stilistico, usando inoltre un linguaggio popolare che spesso oltrepassa anche la sottile linea che lo separa dalla volgarità.

Come vedremo più avanti, la poesia comico realistica nacque in un periodo in cui in Italia l’attività poetica era abbastanza ‘pallosa’, giusto per utilizzare una terminologia che piace molto ai giovani d’oggi; erano i tempi della poesia lirica siciliana e del Dolce Stil Novo, con il loro stile quasi nobiliare, i loro precisi canoni da rispettare, ed è forse per questo che quando nacque fu subito accolta benevolmente con curiosità ed interesse.

Gabriele D’Annunzio, il Principe di Montenevoso

Fortunatamente il nostro paese ha dato i natali a moltissimi poeti e letterati che hanno fatto la storia dell’arte in generale, e tra poeti, romanzieri, pittori, scultori, musicisti, possiamo davvero dire di essere sempre stati ben rappresentati in tutto il mondo, ed il discorso vale un po’ per tutte le epoche storiche. Oggi conosceremo un po’ più da vicino Gabriele D’Annunzio, grande poeta, scrittore, drammaturgo, politico e perfino militare italiano, operativo in prima linea al fronte durante la Prima Guerra Mondiale.

Proprio così, perché il poeta e grande patriota abruzzese condusse la squadriglia di legionari e paramilitari che liberò la città di Fiume dall’occupazione degli Alleati, che non la concessero all’Italia come avrebbe dovuto essere, almeno stando a quelli che erano gli accordi europei post-guerra. Nel 1924, D’Annunzio fu insignito del titolo di Principe di Monte Nevoso dal Re Vittorio Emanuele III per la sua grande impresa di Fiume; in verità non si tratta di un vero e proprio titolo nobiliare, ma di una sorta di onorificenza per le sue eroiche imprese di guerra.

Come nasce la poesia italiana?

L’Italia è senza dubbio un paese di grande storia, ricco di cultura e tradizioni assimilate nel corso dei secoli dalle popolazioni che l’hanno dominata o semplicemente vissuta lasciando segni indelebili del loro passaggio; ancora oggi ne vengono riportati alla luce alcuni ‘tangibili’, come antiche reliquie o resti di oggetti appartenuti ad epoche lontane, ed altri che invece non sono visibili, ma che sono invece ben presenti nella nostra cultura e nel nostro linguaggio.

La poesia non è altro che una forma d’arte letteraria che si esprime in versi, cioè attenendosi a precise leggi metriche; pare sia addirittura nata prima della scrittura vera e propria, e che siano stati greci e romani a comporre i primi versi, basati sull’alternanza tra sillabe brevi e sillabe lunghe, ovvero sull’ esametro dattilico. Dagli elementi a disposizione, ed in seguito a moltissimi studi e ricerche, si è giunti alla conclusione che i primi poemi in versi risalgono al secondo millennio a.C, e che siano stati gli aedi (antichi cantori greci) a comporli, poi in breve si passò alla elaborazione orale cosiddetta omèrica.