Oggi cercheremo di conoscere un po’ più da vicino una ragazza argentina conosciuta come Nina Leòn (questo è il suo ‘nome d’arte’), diventata ormai un personaggio pubblico per vari motivi come vedremo più avanti; il suo vero nome è Natalia Canteros, ed è una bella chica argentina nata a Formosa 33 anni fa, una ragazza di carattere che ha fatto parlare di se per diversi motivi.

All’età di 20 anni Nina si trasferisce da Formosa a Buenos Aires, dove però arriva con pochi spiccioli e l’impellente necessità di trovare un lavoro; inizia a lavorare in alcuni call center, poi trova impiego come parrucchiera ed estetista in un paio di saloni di bellezza, e lavora anche come giornalista sportiva per la rivista Olè. Malgrado il suo grande impegno per riuscire in qualche modo a pagarsi affitto e spese primarie di sopravvivenza, Nina va avanti con molte difficoltà, fino a quando non decide di prostituirsi per uscire fuori dalla situazione di emergenza in cui versava.

La scelta di diventare una prostituta

Il 7 Maggio 2017, Nina pubblica il suo primo annuncio erotico su una rivista specializzata consigliatale da una amica, e ben presto inizia a provare le sue prime esperienze sessuali; il suo esordio come prostituta è in un trio, contrattata da una coppia di scambisti che la sua amica già conosceva e della quale aveva ottime informazioni. La ragazza non nasconde di aver provato imbarazzo e timore di non essere all’altezza della situazione, ma alla fine tutto fu perfetto, ed anche lei rimase abbastanza soddisfatta del debutto appena avvenuto.

‘Il giorno dopo invece sono stata con un altro cliente, questa volta eravamo soli lui ed io’, racconta Nina con un pizzico di timidezza; ‘questa volta non provai nessun tipo di sensazione, anzi zero assoluto…non c’era nessuna chimica con lui, ‘però il fatto stesso che subito dopo essermi prostituita mi sono precipitata al supermercato per riempire la mia dispensa vuota, mi ha aiutato a dimenticare immediatamente tutto ed a non pensare a null’altro che non fossero le mie necessità’.

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La sua militanza femminista nella AMMAR

Nina racconta che fin da bambina il tema della sessualità lei lo aveva affrontato sempre marginalmente, essendo cresciuta in una famiglia di vecchio stampo maschilista e patriarcale, e che addirittura non conosceva per nulla quale fosse effettivamente la sua sessualità; è stato proprio questo suo nuovo percorso di vita che la ha spinta verso la decisione di armarsi di carta e penna ed iniziare a scrivere, e lei lo ha fatto principalmente per esternare le sue sensazioni, le sue fantasie perverse, la voglia di sentire viva la sua femminilità.

Nina, oltre ad essere diventata nel frattempo madre, aveva addirittura intrapreso la militanza come attivista della AMMAR (Asociaciòn de Mujeres y Meretrices Argentinas), e si batteva in difesa dei diritti delle prostitute, ma non era certamente il suo impegno sociale a darle da mangiare quotidianamente, doveva obbligatoriamente continuare a prostituirsi per tenere il frigo sempre pieno, cosa che oggi continua a fare e che anzi le ha permesso di vivere con un buon tenore vita, mantenendo però sempre attiva la sua militanza nel movimento.

Puta Poeta, la sua raccolta di poesie

L’8 Dicembre 2019 Nina Leòn presenta finalmente Puta Poeta, una raccolta di 33 poesie basate principalmente sull’amore, la maternità, il lavoro di prostituta e la militanza attiva nella lotta per salvaguardarne i diritti. ‘Non sono soltanto 33 poesie, è il frutto di una forte crescita interiore personale’, dice Nina in una intervista; ‘il materiale lo avevo raccolto durante il cammino della vita, tra manifestazioni di militanza, impegni come madre, e vita da prostituta, poi la forma di espressione viene fuori da sé, ed è un qualcosa che io adoro chiamare sesso letterario’, conclude Nina sorridendo.

Puta Poeta, edito da Paula Jimenez España e con un prologo curato da Juan Sklar, è stato presentato nel corso di un evento durato circa 6 ore con musica, poesia, performances erotiche, svoltosi presso il Club Atletico Fernandez Fierro di Buenos Aires, ed è stato accolto positivamente dal pubblico, forse proprio per la curiosità che avvolgeva la figura della sua autrice, prostituta e femminista con tanto di ispirazione poetica.